Cosa sta facendo il ministero del turismo in merito agli affitti brevi?

Ministero del turismo:
cosa sta facendo in merito agli affitti brevi?

Dal momento che quello degli #affittibrevi è un settore sempre più in espansione è normale che nascano leggi a tutela del settore, volte ad apportare diverse migliorie sia per chi ne ha fatto un business sia per chi ha necessità di usufruire del servizio.

Nelle ultime settimane abbiamo sentito e letto diverse notizie riguardo all’approvazione da parte del Ministero del Turismo  di un #disegnodilegge, chiamato Ddl Santanchè, che introduce nuove regole per gli affitti brevi al fine di disciplinare il settore. Il Ddl prevede il riconoscimento ufficiale del ruolo del property manager e l’obbligo di aprire un codice identificativo specifico per questa categoria. Vengono introdotte #sanzioni per coloro che non adempiono ai loro doveri.

Vediamo insieme tutti i punti toccati e le principali novità che comporta il Ddl Santanchè.

  • Articolo 1: Si intende fornire una disciplina uniforme a livello nazionale per gestire il turismo e preservare la residenzialità dei centri storici. Le sanzioni saranno gestite dai Comuni e dalle autorità di pubblica sicurezza.
  • Articolo 2: Solo i proprietari, i property manager dotati di un’agenzia immobiliare e i portali telematici possono gestire gli affitti brevi per finalità turistiche.
  • Articolo 3: Si rende obbligatorio un Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi, sostituendo i Codici Identificativi Regionali (CIR) esistenti.
  • Articolo 4: Viene introdotto un soggiorno minimo di due notti per i Comuni ad alta densità turistica.
  • Articolo 5: Si apre la strada al riconoscimento ufficiale del ruolo del property manager e si richiede all’ISTAT di creare un Codice Ateco specifico per questa categoria.
  • Articolo 6: Vengono definite sanzioni per coloro che non rispettano l’obbligo del CIN.
 
 

Ma cosa dicono i grandi del settore riguardo la nuova proposta di legge?

Secondo #MarcoCelani, presidente dell’Associazione italiana dei property manager (Aigab), il Ddl Santanchè rappresenta un importante riconoscimento per il ruolo dei gestori professionali e introduce misure di tutela per gli affitti brevi. Le piattaforme di affitto breve avranno l’obbligo di esporre il CIN e le sanzioni per la mancata esposizione vanno da 300 a 3000€ per gli host, i gestori o le piattaforme, e da 500 a 5000€ per i proprietari. Saranno i vigili comunali e la polizia a controllare l’applicazione del CIN.

 

In conclusione,

il Ddl Santanchè sulle regole degli affitti brevi potrebbe apportare importanti cambiamenti positivi al settore con il riconoscimento del ruolo dei #gestoriprofessionali e la legittimazione ufficiale e l’obbligo di un Codice Identificativo Nazionale (CIN) che migliorerà la trasparenza e la sicurezza nel mercato degli affitti brevi.

Inoltre, l’introduzione di sanzioni per la mancata esposizione del CIN garantisce il #rispettodellenorme.

Sebbene ci sia preoccupazione per l’impatto dell’impiego minimo di due notti sull’economia degli affitti brevi, queste misure potrebbero contribuire a ridurre l’attività sommersa e a valorizzare la categoria dei #propertymanager nel panorama turistico italiano.

Il Ddl Santanchè rappresenta un passo avanti verso una gestione più #regolamentata e #sostenibile degli affitti brevi, promuovendo la qualità del #turismo e la #tutela dei centri storici.